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Venerdì 13 maggio 2016_05_13 alle ore
21:00
Teatro Fraschini - Pavia
STAGIONE DI MUSICA
PAVIABAROCCA2016
GHISLIERI CHOIR & CONSORT
MARLIS PETERSEN, soprano
Marta Fumagalli, alto
Juan Sancho, tenore
Marco Bussi, basso
Ghislieri Choir & Consort
Giulio Prandi, direttore
Programma:
W. A. Mozart
Sonata da Chiesa in re maggiore K 144
Inter natos mulierum K 72
Misericordias Domini K222
Exsultate, Jubilate K165
Sonata da chiesa in do maggiore K 328
Messa per l’Incoronazione K317
La Stagione del Teatro Fraschini
si chiude con un concerto realizzato in collaborazione
con Ghislierimusica.
http://concertodautunno.blogspot.it/2016/05/20160513-si-chiude-la-stagione-musicale.html
Note:
Note al programma di Mariateresa Dellaborra
Diversi aspetti della religiosità mozartiana traspaiono dalle pagine in
programma. Se l’offertorio Inter natos mulierum, composto forse nel 1771
e destinato alla festa di San Giovanni evangelista, rivela una scrittura
molto equilibrata, oltre che una sapiente elaborazione contrappuntistica
con ripetizioni del tema principale, che assumono di volta in volta un
carattere pensoso (come nell’Ecce Agnus Dei) o gioioso a seconda del
carattere degli episodi in cui sono inseriti, il Misericordias Domini,
completato tra il 1775 e il 1776, lascia trasparire una felice vena
creativa posta al servizio del testo. Non solo sono evidenti differenti
atteggiamenti stilistici in concomitanza con le parole (si noti
l’intonazione imperiosa su «misericordias Domini» e il canto fiorito su
«cantabo»), ma anche armonie inquiete, dissonanze e cromatismi assegnati
all’accompagnamento. Orgoglioso della sua composizione, il quindicenne
Wolfgang Amadeus Mozart la inviò subito da Monaco, dove si trovava per
allestire un’opera buffa, a Bologna a Padre Martini, dotto
contrappuntista e teorico nonché Accademico filarmonico, che aveva
conosciuto durante il primo viaggio in Italia. Desiderava che la
valutasse e gli esprimesse il suo qualificato parere. Il frate la
apprezzò molto, trovandovi tutto ciò che la musica moderna richiedeva:
buona armonizzazione, ricchezza di modulazioni, condotta adeguata nella
parte strumentale, bella scrittura vocale e si congratulò con il giovane
per i suoi progressi.
Tre anni prima, e precisamente il 17 gennaio 1773 a Milano, nella chiesa
di Sant’Antonio abate de’ Chierici regolari, detti Teatini, in occasione
delle celebrazioni del santo eponimo, venne eseguito, tra gli altri, il
mottetto a voce sola e orchestra Exultate jubilate KV 165 di Mozart che
sino al giorno prima aveva raccolto gli applausi del Teatro Ducale della
città grazie all’opera seria Lucio Silla, rappresentata come primo
titolo della stagione di carnevale. La notizia di tale esecuzione,
riportata nell’epistolario mozartiano, non trascura neppure di riferire
il nome del cantante cui il brano fu destinato: il castrato Venanzio
Rauzzini, primo uomo della stessa opera, acclamato interprete
internazionale, «dalla voce d’angelo» secondo il giudizio di papà
Leopold. Il testo poetico, probabilmente ideato dal medesimo virtuoso,
ben si addice alla sfavillante scrittura belcantistica che trova il suo
culmine nell’Alleluia finale. Ruolo non secondario è quello assegnato
agli strumenti, in particolare oboi e viole, cui sono affidati passaggi
autonomi particolarmente confacenti.
La cosiddetta Messa dell’incoronazione (Krönungsmesse) in do maggiore KV
317, composta da Mozart il 23 marzo 1779, trae probabilmente il suo
appellativo dall’incoronazione dell’effige miracolosa di «Maria am
Plaint». Pur riproducendo la struttura delle otto messe precedenti, la
composizione si afferma come originale e innovativa per una serie di
soluzioni inserite nei vari numeri. La strumentazione, che si riallaccia
alla tradizione salisburghese, è molto accurata e l’ideazione generale è
affrontata in modo più consapevole rispetto ad altre messe sia per le
periodiche citazioni di alcuni frammenti tematici (ad esempio nel Dona è
ripresa la musica del Kyrie o nel Gloria si ascoltano ritorni più o meno
variati dei temi) sia per gli effetti concertanti tra coro e orchestra
e, all’interno di quest’ultima, tra archi e fiati, ai quali spesso è
affidato un ruolo tematicamente significativo. Estremamente interessanti
la chiusa del primo Kyrie (peraltro originale per la struttura
tripartita) e la parte centrale del secondo. Anche i numeri successivi
non smentiscono estro e inventiva: dal Credo, in forma di rondò, al
momento saliente dell’«et incarnatus»; dal Sanctus, con un particolare
motivo orchestrale degli archi, che continua nell’«Osanna», ai due Agnus
solistici, che ricordano lo stile teatrale. Verosimilmente prevista per
l’esecuzione tra l’Epistola e il Vangelo di questa messa, la sonata da
chiesa K. 328 si avvale di un ricco e interessante materiale tematico
pur nella semplicità della struttura in un solo movimento. Identica
tipologia caratterizza anche la sonata K. 144 pervasa da un’inconsueta
pateticità e drammaticità.
Giulio Prandi si è diplomato in direzione
d’orchestra sotto la guida di Donato Renzetti. Diplomato in canto e
laureato in matematica con il massimo dei voti presso l’Università di
Pavia, ha inoltre studiato composizione con Bruno Zanolini e direzione
di coro con Domenico Zingaro presso il Conservatorio di Milano.
È direttore artistico e musicale di Ghislierimusica presso lo storico
Collegio Ghislieri di Pavia; ha fondato e dirige Ghislieri Choir &
Consort. Si dedica con passione e continuità al repertorio sacro
italiano del XVIII secolo, con frequenti incursioni nella produzione
sacra mozartiana e di area salisburghese. La sua costante attività di
ricerca ha portato alla riscoperta e alla riproposta di numerose opere
sacre rare o inedite di autori quali Galuppi, Perez, Jommelli.
È regolarmente presente con il suo ensemble nei maggiori festival e in
importanti sale da concerto europee; dal 2010 incide per Sony – Deutsche
Harmonia Mundi. In ambito contemporaneo, ha collaborato con il
compositore Fabio Vacchi curando le parti corali dell’opera La madre del
Mostro per l’Accademia Chigiana di Siena e dirigendo la cantata Sacer
Sanctus con Ghislieri Choir e gli Strumentisti della Scala. Ha svolto
inoltre attività anche come direttore d’opera.
Regolarmente invitato a tenere masterclass e workshop sul repertorio
sacro italiano del XVIII secolo, è inoltre da sempre impegnato nella
divulgazione della musica sul suo territorio, in particolare seguendo
l’attività del Coro Universitario del Collegio Ghislieri.
Il soprano tedesco Marlis Petersen ha cantato
diversi ruoli del repertorio lirico-leggero eccellendo particolarmente
per le sue interpretazione bachiane, mozartiane e nel ruolo emblematico
di Lulu, che le han permesso di presentarsi a lato di importanti
orchestre e in teatri come la Staatsoper di Vienna, Berlino, il
Nationaltheater di Monaco di Baviera, l’Opera Bastille di Parigi, la
Royal Opera House di Londra, il Festival di Salisburgo, La Monnaie di
Bruxelles, la Lyric Opera di Chicago, il Metropolitan e altri ancora.
Ghislieri Choir & Consort
Ghislieri Choir & Consort è un ensemble vocale e strumentale italiano
specializzato nel repertorio sacro del XVIII secolo. Nasce nel 2003
presso lo storico Collegio Ghislieri di Pavia dall’incontro tra il suo
direttore, Giulio Prandi, e i musicisti Jorge Alberto Guerrero, Maria
Cecilia Farina e Marco Bianchi. Regolarmente invitato dai maggiori
festival internazionali e presente nel cartellone di prestigiose sale da
concerto europee, dal 2010 incide per Sony International. Suoi concerti
sono stati trasmessi da RAI – Radio 3, Culturebox – France Télévisions,
Avro Klassiek, France Musique, RTBF Musiq’3, Norddeutsche Rundfunk.
Oltre a frequentare gli autori consacrati del repertorio tardo barocco e
classico, con una speciale predilezione per la produzione sacra
mozartiana, il gruppo si dedica con passione alla riscoperta del
repertorio sacro del Settecento italiano, riproponendo regolarmente in
concerto opere rare o inedite reperite attraverso un costante lavoro di
ricerca.
A questo repertorio è dedicata l’attività discografica di Ghislieri
Choir & Consort. Dopo l’esordio sulla rivista italiana Amadeus con un cd
su Giacomo Antonio Perti, nel 2010 è iniziata una collaborazione con
Sony – Deutsche Harmonia Mundi, che ha portato nel 2011 alla
pubblicazione di un disco dedicato all’opera sacra di Galuppi e nel 2013
a un nuovo volume dedicato a Niccolò Jommelli. Al Mattutino de’ Morti di
Davide Perez è dedicato il terzo volume della serie, realizzato in
partenariato con la Fondation Royaumont. Altre due uscite sono previste
nel 2016.
Amadeus ha dedicato nel dicembre 2014 a Ghislieri Choir & Consort il
numero celebrativo dei suoi 25 anni, pubblicando un disco contenente la
registrazione live effettuata da France Musique di un concerto al
Festival d’Ambronay, con in programma il Dixit Dominus di Händel e il
Beatus vir di Jommelli.
Tra i numerosi cartelloni che hanno ospitato Ghislieri Choir & Consort
ricordiamo: Festival MITO, Festival Pergolesi-Spontini, Festival
Monteverdi di Cremona, Settimane Musicali di Stresa, Festival George
Enescu di Bucarest, BOZAR Musique, Internationale Händel-Festspiele
Göttingen, Festival d’Ambronay, Festival di Besançon, Festival de La
Chaise-Dieu, Fondation Royaumont, Oude Muziek Utrecht, AMUZ – Festival
Van Vlaanderen Anversa.
Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
MI RACCOMANDO, COPIA PURE QUELLO
CHE VUOI
MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO, se vuoi delle foto a più alta
risoluzione segui la procedura, Grazie
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